Scuola elementare di Berlino emblematica di un orientamento sperimentale, molto attento alla sensorialità e vivibilità, e socialmente impegnato. Si tratta di una scuola con una forte componente multiculturale (i bambini provengono da 24 diverse nazioni), progettata prevedendo spazi ibridi dove poter studiare, ma anche poter giocare e rilassarsi.
I progettisti infatti sono i Baupiloten – architetti che sfidano le persone a misurarsi con le trasformazioni del loro ambiente in modi nuovi e provocatori e vedono nelle scuole i punti focali della vita sociale dei quartieri, i quali – soprattutto in aree urbane dove esistono barriere di lingua, differenze culturali e difficoltà economiche – forniscono un’opportunità di integrazione e sviluppo, a patto che tutte le parti interessate vengano coinvolte nella progettazione e venga loro data l’opportunità di identificarsi con la propria scuola.
Il recupero della scuola Erika Mann si è rivelato un modello di rete di servizi e cooperazione, ed è stato premiato come esempio eccellente di cooperazione tra alunni, progettisti, abitanti del quartiere e artigiani produttori, che ha fatto del rinnovamento degli spazi un compito straordinario.
Il progetto interviene infatti all’interno di un quartiere berlinese – Kiez – ritenuto socialmente difficile per l’alto tasso di immigrati e disoccupati, scommettendo sulla partecipazione sociale come strategia di rigenerazione.